INCONTRO CON IL COMPOSITORE: GIORGIO BATTISTELLI
Partecipano Giorgio Battistelli (Roma), Gianluigi Mattietti (Cagliari), Anna Menichetti (Roma)
dove: Salone Marescotti
quando: mercoledì 18 ottobre, ore 16
L’iniziativa – nata da un’idea di Giuseppina La Face Bianconi, e che avrà cadenza annuale – vuol contribuire a far conoscere l’opera di alcuni compositori italiani che negli ultimi trent’anni hanno dato un contributo significativo alle vicende e agli esiti estetici della musica contemporanea d’avanguardia.
Il primo incontro è dedicato a Giorgio Battistelli, artista tra i più vitali e produttivi degli ultimi decenni, che ha concentrato la propria energia compositiva e il sapiente eclettismo del proprio linguaggio soprattutto nella ricerca di un teatro musicale, che – pur non rifiutando suggestioni, tecniche e intendimenti estetici delle avanguardie – instauri una comunicazione diretta ed immediata con il pubblico. Battistelli si avvale nel suo comporre di tecniche e figurazioni musicali sempre cangianti, in una scrittura sorretta da un sicuro mestiere ove in cui l’eclettismo linguistico e stilistico riescono a veicolare una costellazione di eventi e atmosfere compositive capaci di generare una drammaturgia musicale eterogenea, ma governata da una rigorosa coerenza strutturale.
Basti a tal riguardo citare due lavori di Battistelli per il teatro musicale, corrispondenti in un certo senso all’alfa e all’omega della sua produzione drammaturgico-compositiva: Experimentum mundi, andato in scena nel 1981, lavoro nel quale l’originalità dell’organico impiegato e la particolarità della vicenda teatrale contribuiscono a farne una delle rare creazioni ad un tempo sperimentali e “tradizionali” degli ultimi decenni, in grado di emanare un vitalismo musicale e drammaturgico ad un tempo rigoroso e coinvolgente. Nel 2015, a trentacinque anni da quell’esordio, Battistelli compone per La Scala di Milano CO2: benché assai lontana dalla temperie linguistica di Experimentum mundi, la partitura ne recupera sotto mutate spoglie stilistiche e formali il vitalismo eclettico e pluridirezionale, in un sovrapporsi di tecniche e di suggestioni linguistiche differenziate, ma abilmente integrate nella fabbrica musical-teatrale della partitura.